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Auto elettrica bianca in una stazione di ricarica

Punti di ricarica elettrici: sono sufficienti?

L'infrastruttura per la ricarica dei veicoli elettrici in Europa sta crescendo, ma saremo in grado di raggiungere gli obiettivi della Commissione Europea?
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18 novembre 20254 min di lettura

Attualmente, l'infrastruttura per la ricarica dei veicoli elettrici in Europa è in crescita, ma non al ritmo necessario per soddisfare gli ambiziosi obiettivi della Commissione Europea.  

L'Unione Europea dispone di circa 910.000 punti di ricarica operativi, una cifra che può sembrare elevata, ma che rappresenta solo il 26% dell'obiettivo di 3,5 milioni entro il 2030 fissato dalla Commissione. 

Questo divario non è dovuto solo al numero di caricatori, ma anche ad altri fattori critici: la loro distribuzione sul territorio, la potenza di ciascuna stazione (molte installazioni sono lente) e l'affidabilità. 

La transizione verso una mobilità completamente elettrica richiede non solo un numero maggiore di colonnine, ma anche una loro maggiore qualità.  

Obiettivi europei per il 2030: sono in fase di raggiungimento?  

Gli obiettivi fissati dalla Commissione Europea per il 2030 sono molto ambiziosi. Si prevede che entro tale data ci saranno 3,5 milioni di punti di ricarica pubblici in tutta l'UE.  

Tuttavia, i dati più recenti mostrano che a questo ritmo non saranno raggiunti. 

Secondo Motointegrator, se l'Europa continuerà a costruire circa 150.000 punti all'anno, entro il 2030 raggiungerà solo 1,7 milioni, il che lascerebbe un deficit di quasi 2,5 milioni di stazioni.  

D'altra parte, l'Associazione europea dei costruttori automobilistici (ACEA) va oltre e stima che il fabbisogno reale sarà di 8,8 milioni di punti entro il 2030, sulla base del ritmo di adozione dei veicoli elettrici. 

Raggiungere tale livello richiederebbe l'installazione di circa 1,2 milioni di caricatori all'anno, il che moltiplica per otto il tasso di installazione attuale.  

Inoltre, il recente Barometro dell'elettromobilità dell'ANFAC offre una visione più locale incentrata sulla Spagna, ma utile per capire come potrebbe evolversi la situazione a livello europeo. 

Nel secondo trimestre del 2025, la rete pubblica spagnola è cresciuta del 3%, raggiungendo i 47.892 punti, anche se più di 13.700 erano installati ma non operativi.  

Questo ritardo operativo rende anche difficile il raggiungimento degli obiettivi proposti.  

Zone con meno punti di ricarica  

La distribuzione geografica dei punti di ricarica in Europa è profondamente diseguale. Non tutti i paesi e non tutte le zone hanno un accesso equivalente a queste prese.  

Motointegrator sottolinea che la rete cresce a “due velocità”: mentre alcune nazioni come i Paesi Bassi hanno già più di 665 punti ogni 100.000 abitanti, altri paesi sono molto più indietro. 

Questa disparità si riscontra anche tra le zone urbane e quelle rurali. Le grandi città tendono a concentrare i punti, mentre sulle strade secondarie o nelle zone meno popolate possono esserci lunghi tratti senza un solo caricatore disponibile.  

Inoltre, le barriere amministrative come i permessi per l'installazione delle stazioni e il collegamento alla rete elettrica ritardano la diffusione dove è più necessaria.  

Punti di ricarica rapida: ce ne sono abbastanza in Europa? 

I punti di ricarica rapida, chiamati anche fast charger, sono stazioni ad alta potenza (ad esempio 50 kW o più) che consentono di recuperare una parte significativa della batteria in pochi minuti, anziché in ore. 

Questo è fondamentale per rendere la ricarica in viaggio agile e pratica.  

La Commissione Europea, attraverso il regolamento AFIR (Infrastrutture per i combustibili alternativi), richiede che ci siano caricatori ad alta potenza ogni 60 km nella rete dei corridoi prioritari. 

Ma secondo gli esperti, la diffusione reale è inferiore a questi obblighi e mancano caricatori rapidi sufficienti per coprire in modo capillare e affidabile la rete europea.  

Questo deficit di potenza ha conseguenze pratiche: molti conducenti devono affrontare lunghi tempi di attesa, code o semplicemente la mancanza di stazioni su percorsi chiave. 

Inoltre, sebbene alcune aziende e alcuni investitori stiano già puntando su reti veloci (anche ultraveloci), gli incentivi e la regolamentazione non sono sempre in linea con l'urgenza di implementare queste infrastrutture in modo sistematico.  

Conclusione 

In sintesi, l'Europa ha compiuto progressi nella diffusione dei punti di ricarica per veicoli elettrici, ma è ancora lontana dal raggiungere gli obiettivi fissati dalla Commissione per il 2030. 

Non è solo una questione di volume: la distribuzione diseguale, la mancanza di potenza in molti caricatori e la scarsa operatività di alcuni pali complicano lo scenario.  

Per colmare il divario, sarà indispensabile accelerare le autorizzazioni, potenziare i collegamenti elettrici, dare priorità all'installazione di caricatori rapidi e garantire che i nuovi punti siano operativi e accessibili a tutti. 

In caso contrario, l'ambizione di una mobilità elettrica veramente di massa potrebbe subire una battuta d'arresto prima del tempo.  

In questo senso, lo sviluppo di una rete più robusta, veloce e facile da usare (ad esempio con “collega e paga” o pagamento con carta) non solo risponde a un obiettivo tecnico, ma potrebbe essere un fattore chiave per incoraggiare più persone a scegliere l'auto elettrica

 

Fonti

Motorintegrator - Europa 2030: mancano 2,5 milioni di punti di ricarica (74%)  

ANFAC - Barometro dell'elettromobilità 

Europapress - L'UE ha bisogno di otto volte più punti di ricarica all'anno fino al 2030 per raggiungere gli obiettivi di CO2 

Energynews – Europa 2030: mancano punti di ricarica per le auto elettriche 

Euronews - Auto elettrica: il miglioramento della rete di ricarica potrebbe aumentare la domanda?  

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